IL VOLTO DEL BORGO

Liberamente ispirati dall'attività svolta dall'artista e fotografo August Sander, abbiamo realizzato un racconto iconografico dedicato ai commercianti dello storico borgo di Pontassieve.
Lo sfondo del ritratto è rappresentato dal prodotto che viene commerciato quotidianamente, perchè quel volto ne è in completa simbiosi.

Ognuno di questi negozi è diventato un punto di riferimento, un luogo dove più che esserci uno "scambio commerciale" è un'isola dove avviene un contatto umano, cosa che pian piano viene persa a causa delle grandi catene e dell'e-commerce.
Tanti borghi combattono contro la modernità, e questi negozi sono esempi di resilienza storica..

Un racconto che ne ferma il tempo...


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UN PASSO PER CAMBIARE

L'intento è quello di creare un'evoluzione del gesto negativo e dello strumento attraverso il quale si compie la violenza sulla donna, che è la “visione ottusa” dell’uomo; abbiamo reinterpretato questo gesto, dandogli una seconda possibilità di lettura per approdare ad una “visione ottimistica”, auspicando così il superamento di quella cultura maschilista e patriarcale ancora presente. 


Il visitatore è calato immediatamente nella cronaca, nell’aspetto negativo del fenomeno ma, grazie al particolare allestimento, deve compiere fisicamente un passo per superarlo, per entrare in una visione più fiduciosa.


Questo gesto dà il titolo al progetto. 

LE FARFALLE NON VANNO SPOLVERATE

Un viaggio fotografico dentro l’ex manicomio di Volterra, esposto presso "Le Muratine” di Piazza Vittorio Emanuele II, Pontassieve. 

Realizzato con una serie di scatti che raccontano luoghi in cui sogni, speranze, affetti e illusioni dei "matti" lasciavano il passo alla disperazione, all'angoscia e all'oblio.
L'evento è anticipato da un piccolo dibattito organizzato assieme all'associazione Eplorazioni Urbane, che ha accompagnato i nostri soci all'interno dei padiglioni della struttura, illustrandone la storia e i segreti.

Durante il dibattito saranno lette alcune lettere tratte da il volume “Corrispondenza Negata”, archiviate nelle cartelle cliniche e mai spedite, scritte da «matti» rinchiusi nel manicomio in un periodo compreso fra il 1889 e il 1974.
Sono lettere che raccontano riflessioni, fantasie, sogni, desideri, permettendo di avvicinarsi alla malattia mentale con occhi diversi, in grado di coglierne i lati umani, creativi e affettivi con profonda empatia e senza pregiudizi.

Una corrispondenza cui è stato negato il proprio naturale destino, spesso per servire da supporto alle diagnosi.



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PUNTI DI VISTA

La visita al museo Marino Marini di Firenze è l'occasione per l'associazione di realizzare un progetto fotografico che ha l'obiettivo di "portare" l'opera del grande artista a Pontassieve, portandolo a conoscenza di tutto il territorio della Valdisieve.


Una selezione di scatti compongono il progetto con l'obiettivo di restituire una chiave di lettura e visiva diversa dal consueto.

OLTRE IL LEVANTE FIORENTINO

In mostra 30 fotografie di grande formato tutte dedicate al Castello di Sammezzano che rappresenta indubbiamente il più emblematico, fantasioso ed iperbolico episodio di esotismo architettonico di matrice orientaleggiante in ambito europeo.

Una struttura, frutto del genio di Ferdinando Panciatichi, che è pressoché impossibile riscontrare in altre architetture cosiddette ‘moresche’ che abbiano un’analoga profusione di aggettivazioni decorative e cromatiche e, al tempo stesso, una così ricca serie di riferimenti stilistici all’Oriente.


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SCATTI D'ACCADEMIA A PALAZZO MEDICI RICCARDI

In quest'occasione sono presentate al pubblico la mostra fotografica “Scatti d’Accademia”  e la personale di pittura “Atmosfere di Toscana” di Mariano Pinzauti.

Le mostre sono ospitate nella sede della Provincia di Firenze e sono visitabili gratuitamente, con ingresso dalla Galleria delle Carrozze e da Via de’ Ginori 14.


Le mostre si tengono grazie alla collaborazione con la Provincia di Firenze e con l’Associazione Colori del Levante Fiorentino, con il patrocinio della Provincia di Firenze, del Comune di Pontassieve e del Comune di Pelago.

La mostra fotografica Scatti d’Accademia raccoglie 34 fotografie, stampate in grande formato con la tecnica fine art che 11 fotografi non professionisti della Valdisieve hanno realizzato alla Galleria dell’Accademia di Firenze.


Le fotografie rappresentano il David e i Prigioni di Michelangelo, ma anche il Ratto delle Sabine del Giambologna e la Galleria dei gessi del Bartolini. La mostra è stata già esposta nel Comune di Pontassieve durante il “Toscanello d’Oro” 2013 e, successivamente, presso la Bottega del Ghiberti del Comune di Pelago per la manifestazione “Arte del Gusto… il Gusto dell’Arte”.
Le fotografie sono di Daniela Azzerboni, Sabrina Ballini, Paolo Belardinelli, Damiano Bonfitto, Massimo Giannelli, Patrizia Masi, Lorenzo Mugnai, Simone Paolini, Giovanni Passaniti, Mariano Pinzauti, Patrizia Vigiani.

La mostra Atmosfere di Toscana è una personale di pittura di Mariano Pinzauti, autore che ha già esposto in numerose mostre collettive e personali e la cui opera trae ispirazione dalla lezione dei macchiaioli. La mostra si compone di dodici opere a olio su tavola e propone, in maniera originale e attuale, un percorso attraverso alcuni tra i paesaggi più significativi della nostra Provincia e della nostra Regione: dal paesaggio collinare interno, lungo l’Arno e fino alla luce del mare Tirreno.

SCATTI D'ACCADEMIA

La collettiva nasce dal confronto con i capolavori della Galleria dell’Accademia, il David, la Pietà da Palestrina di Michelangelo, il Ratto delle Sabine di Giambologna: un tentativo di provare a vedere con occhi diversi ciò che si è sempre visto e dato per scontato.

Pierfranceco Listri, compianto critico d’arte, approfondisce l’essenza di questa esposizione: “Solitamente il fotografo riprende cose inedite; qui invece ci si confronta con un soggetto famosissimo, un autentico feticcio dell’arte di tutti i tempi come il David di Michelangelo.


Oltretutto l’autore creò il David in modo che fosse ben visibile da lontano piuttosto che da vicino.

Molti infatti hanno rimarcato alcuni difetti della statua: le gambe esili, la mano destra troppo grande con le vene assai marcate.

I nostri fotografi affrontano perciò una doppia sfida, riprendendo la statua da vicino.
La lezione, come è peculiare della fotografia, è il fatto che la realtà va osservata e capita con molta attenzione”.

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